L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing – desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è una tecnica psicoterapeutica strutturata, riconosciuta nel 2013 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come approccio terapeutico efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
La nascita di questa tecnica risale al 1987 quando una psicologa, Francine Shapiro, scoprì casualmente su se stessa che il movimento oculare eseguito in una determinata modalità mentre il pensiero sia focalizzato su ricordi spiacevoli e disturbanti, aiuta a rielaborarli e a ridurne il peso e gli effetti negativi.
Isabel Fernández, che ha introdotto questa tecnica in Italia, definisce l’EMDR come un approccio complesso, una tecnica che può essere integrata all’interno di ogni tipo di approccio psicoterapeutico.
L’EMDR lavora a più livelli, coinvolgendo gli aspetti cognitivi, gli aspetti emotivi, quelli comportamentali e quelli neurofisiologici.
Attraverso i movimenti oculari, ovvero la stimolazione alternata destra/sinistra, viene riattivato il processo naturale di rielaborazione dell’informazione che risulta essere bloccato o inibito negli individui traumatizzati.
In conseguenza ad un evento traumatico, l’informazione rimane immagazzinata – congelata – nelle reti neurali del cervello che restano così iper-eccitate provocando i sintomi tipici del disturbo da stress post traumatico e di altri disturbi psicologici (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashback, incubi). I movimenti oculari migliorano la comunicazione tra gli emisferi cerebrali, modificano la rete neurale e permettono l’elaborazione dell’informazione traumatica fino a quando essa viene integrata in schemi cognitivi ed emotivi adeguati e funzionali.
Accade quindi che i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico perdono la loro carica emotiva negativa; l’immagine traumatica cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi si riducono e le emozioni e le sensazioni fisiche negative perdono di intensità.
L’EMDR tratta quelli che vengono definiti traumi con la T maiuscola che sono situazioni in cui l’individuo si trova a rischio della propria incolumità fisica e psicologica (terremoti, inondazioni, incidenti gravi, torture, violenza), ma anche traumi definiti con la t minuscola, i quali provano una sintomatologia meno invalidante e possono essere traumi emotivi subiti nell’età dello sviluppo, eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali).